Orientarsi in un ambiente, riconoscerne le stanze, vestirsi e svolgere tante altre attività in completa autonomia: alla Lega del Filo d’Oro gli utenti hanno tutti gli strumenti per farlo, nel cammino verso l’indipendenza.

 

La vista e l’udito sono i sensi che usiamo di più, perché ci servono per ogni più piccola attività quotidiana. Ci si affida così tanto agli occhi e alle orecchie che quasi si danno per scontati tatto, gusto e olfatto. E allora, quando si pensa alle persone sordocieche, non si può credere che possano fare tutto normalmente, come orientarsi in un ambiente e riconoscere le stanze. La propria casa la si riconosce anche al buio, si distingue la cucina dal bagno, ma anche in un ambiente estraneo una persona sordocieca può vivere tranquillamente, grazie a un piccolo aiuto.

Basta poco per caratterizzare le stanze di una casa e lo sanno bene alla Lega del Filo d’Oro di Osimo dove gli utenti hanno tutti gli strumenti per sapere dove andare. Un rotolo di carta soffice e sottile è un indizio sufficiente per il bagno, un quadratino di plastica leggera fa intendere che dietro quella porta c’è la palestra, così come una forchetta suggerisce la mensa, un ricciolo di legno il laboratorio e una nota musicale in rilievo la stanza della musicoterapia.
In camera da letto una persona ipovedente può riconoscere armadi e cassetti, abbinare i colori e vestirsi senza l’aiuto di nessuno. Percezioni tattili e informazioni multisensoriali possono essere veramente preziose.

Un calzino indica il cassetto della biancheria, un filo di lana quello dei maglioni e nell’armadio con l’anta scorrevole sono appese tutte le camicie, a sinistra, e i pantaloni, a destra.
Questi piccoli segnalini tridimensionali diventano alleati fondamentali per le persone sordocieche che vivono nel centro della Lega del Filo d’Oro di Osimo, dove niente avviene per caso. Ogni gesto è dettato da esperienza e affetto per ottenere un obiettivo specifico: l’indipendenza e la fiducia in sé stessi.