Lega del Filo d’Oro. La storia di Gabriella, volontaria

Gabriella De Falco

Volontaria

Sin da bambina ho sempre desiderato fare volontariato: conoscendo la lingua dei segni ho pensato alla Lega del Filo d’Oro, di cui già conoscevo le attività, immaginando di poter essere d’aiuto agli utenti sordociechi, e il destino ha voluto che io cercassi informazioni sul sito proprio nell’ultima settimana di selezione di volontari per il corso di formazione annuale. Aiutare la Lega del Filo d’Oro vuol dire, prima di tutto, tornare a casa dopo ogni attività soddisfatta e con il sorriso sulle labbra. Dedicare il mio tempo e le mie energie ai ragazzi sordociechi e pluriminorati significa sapere di star facendo qualcosa che abbia valore per qualcuno, significa sentirmi utile. E ognuno di quei ragazzi, a suo modo, sa farti capire ogni volta che quello che hai fatto anche soltanto con la tua presenza è importante. C’è un momento in particolare che ricordo con piacere: riguarda una visita presso un museo, dove feci da interprete ad un ragazzo sordocieco. Dopo la visita, al momento dei saluti lui mi strinse in un lunghissimo abbraccio, ringraziandomi per la splendida giornata che gli avevo regalato. Penso che il progetto del Centro Nazionale possa essere una grande occasione per diffondere ancor più il lavoro che l’Associazione svolge su vari fronti nelle sue diverse sedi. Ognuna delle attività promosse dalla Lega in tutta Italia concorrono a creare un programma complessivo di immenso valore.

Condividi questa storia con i tuoi amici

Iscriviti!