Io offro tutta me stessa nella relazione con gli ospiti, ci metto il mio respiro, il mio tocco, l’odore, il rumore dei passi... e ogni giorno è diverso, si ricomincia sempre, le novità non mancano mai. Prima di arrivare qui alla Lega del Filo d’Oro ero abituata ad aprire e chiudere parentesi: quando il paziente arrivava con la sua infermità momentanea, si apriva la parentesi della fisioterapia; una volta che la mobilità era riacquisita, la parentesi si chiudeva. Alla sede di Osimo dell’Associazione invece, ho capito che le parentesi si aprivano ma non si chiudevano mai, perché iniziava un rapporto diverso, fatto di relazione vera, personale. Non ero più io che rispondevo a una richiesta, ma dovevo trovare il modo di entrare laddove non ero attesa. Ma una volta trovata la chiave la soddisfazione è impagabile. Quando un ragazzo prima chiuso come un riccio inizia ad aprirsi al mondo sono felice di aver imboccato la strada giusta. E di una cosa posso essere certa: quando uscirò da qui, non sarò più quella di prima.