Alla Lega del Filo d’Oro fin dalla prima valutazione ci si concentra moltissimo sull’aspetto senso-percettivo. Per ogni ospite, una volta diagnosticate soglia uditiva ed acuità visiva, vengono presentati stimoli sensoriali e materiale specifico, per una corretta valutazione funzionale di vista e udito.
In seguito alla valutazione si procede da subito con un piano educativo – riabilitativo personalizzato rivolto alla persona con sordocecità o pluriminorazione psicosensoriale così da permetterle di imparare ad utilizzare in modo costruttivo (cioè funzionale) il residuo visivo e uditivo, se presente, o i sensi cosiddetti “vicari”: tatto, gusto e olfatto. Tutto ciò viene fatto per sviluppare al massimo le potenzialità con i seguenti obiettivi:
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- permettere al meglio l’inclusione sociale
- acquisire autonomia/indipendenza
- imparare a comunicare con il mondo esterno.
Le aule sensoriali e i relativi materiali rispondono quindi a questa esigenza.
Vista
Al fine di migliorare la funzionalità visiva, vengono attuati programmi specifici per sviluppare la capacità di fissazione di oggetti fermi e di oggetti in movimento, di esplorazione di uno spazio, di spostamento nel campo visivo. Ogni esercizio eseguito con dei materiali ad hoc serve per passare da compiti molto semplici a compiti sempre più complessi, fino ad attività di tipo occupazionale e lavorativo.
In quest’area, è importante che la capacità residua di una persona con ipovisione venga facilitata attraverso le condizioni di illuminazione ambientale e il contrasto cromatico, per consentire una migliore visione e, quindi, una maggiore facilità nell’esecuzione dei compiti.
Udito
La riabilitazione uditiva segue criteri metodologici definiti. Dopo gli esami audiometrici si inizia sempre con stimoli per la distinzione tra “suono” e “non suono”. Una volta valutata la soglia, si passa ad esercitare la localizzazione del suono (da dove viene?), la discriminazione del suono (a che cosa è riconducibile?) al raggiungimento ed al contatto con la fonte che ha emesso il suono (un sonaglio, un pc, etc..). Nelle fasi iniziali particolare attenzione è posta alla selezione di oggetti sonori chiari facilmente distinguibili e non associati ad altri rumori ambientali. In questa area, l’approccio musicoterapico svolge un importante ruolo di supporto e stimolo alla riabilitazione.
Tatto
Il corpo, in particolare la mano, è lo strumento attraverso cui chi non vede e non sente conosce il mondo che lo circonda. E’ necessario quindi sviluppare al meglio questo senso vicario attraverso gli stimoli tattili. In particolare si parte sempre da un confronto tra percezioni molto diverse (velluto – carta vetrata) per poi andare a discriminare percezioni più simili (velluto – carta). In seguito, attraverso la manipolazione, si riconoscono gli oggetti e le loro caratteristiche (forma geometrica, spessore…) e si procede alla discriminazione degli stessi.
In alcuni casi, dove le competenze cognitive lo permettono, il programma prevede il passaggio dalla forma tridimensionale alla bidimensionale, al contorno a tratto continuo e puntinato, fino alla discriminazione delle lettere dell’alfabeto Braille.
Attraverso il tatto i nostri ospiti possono apprendere, riconoscere, comunicare.
Olfatto e Gusto
L’olfatto è un senso vicario che funge da “anticipatore” di quello che si sta per incontrare. Per questo l’educazione olfattiva ha come obiettivo quello di far scoprire una grande gamma di odori a chi non vede e non sente. Vengono selezionati stimoli adeguati e funzionali alla persona in base all’età e alle capacità cognitive per riconoscere determinati luoghi o spazi (es. il prato del parco giochi), situazioni (es. fuga di gas), attività specifiche (es. olio profumato per un massaggio), persone (es. il profumo della mamma).
L’educazione gustativa focalizza l’attenzione sulle risposte mimico-facciali e comportamentali, legate a stimoli gustativi di diversa natura ed abitualmente assunti. Osservando queste reazioni è possibile comprendere se il bambino o il ragazzo percepisce e discrimina gusti differenti. L’affinamento del senso del gusto avviene attraverso l’assunzione di cibi e liquidi che presentano forti differenze, ad esempio dolce/amaro, salato/insipido, ma anche attraverso una programmazione di alimenti legati fortemente alla caratterizzazione gastronomica delle stagioni. Conoscere il gusto dei nostri ospiti, inoltre, ci permette di rispettare le loro preferenze e, quindi, di donare loro momenti di gratificazione e “coccole”.
Per migliorare le possibilità di apprendimento, nel Progetto educativo – riabilitativo è previsto l’uso simultaneo di stimoli sensoriali. In questo modo è più semplice distinguere gli oggetti, le situazioni, le persone.
Ecco un piccolo esempio che può far intuire situazioni molto più complesse:
Per chi non vede e non sente distinguere una matita da una penna potrebbe risultare molto complicato: la forma è la medesima.
Gli educatori della Lega del Filo d’Oro intervengono aiutando a discriminare al tatto legno e plastica, a percepire la differenza termica tra inchiostro della penna e mina della matita, a individuare la differenza olfattiva delle linee tracciate sul foglio.