Ecco come alcune persone sordocieche, assistite da Lega del Filo d’Oro, sono diventate creatrici di saperi, da trasmettere ai più piccoli.
La vita è tutta una questione di prospettive, basta cambiare leggermente il punto di vista per avere risultati straordinari. E così, un sordocieco può essere un bravo insegnante e diventare anche un ottimo comunicatore. Non più solo oggetto di attenzioni e terapie, dunque, ma creatori di conoscenza. Alcuni sordociechi della Lega del Filo d’Oro di Osimo hanno insegnato l’arte della cestineria e della carta pesta agli alunni delle scuole elementari delle città, mostrando come si intreccia il midollino, per creare panieri di vimini. Gli studenti sono rimasti molto colpiti dalla bravura degli insegnanti, ma soprattutto dalla loro capacità di relazionarsi e trasmettere la propria esperienza.
In particolare, i bambini si sono stupiti della capacità di utilizzare gli altri sensi al posto della vista e dell’udito, cosa che ha colpito molto i più piccoli. Il progetto, organizzato dal “CTI Possibile”, Centro territoriale per l’Inclusione, aveva come obiettivo quello di completare un percorso di formazione degli ospiti della Lega del Filo d’Oro, ma anche quello di rompere un tabù, e mostrare quanto le capacità dell’uomo possano essere infinite: osservare, riprodurre, ascoltare il silenzio, toccare, imparare a capire dal tatto se una cosa è fatta bene o no.
Gli alunni non hanno solo imparato a realizzare cesti, ma anche a relazionarsi con persone che hanno esigenze e modalità di approccio alla vita diverse, immergendosi in una realtà dove ogni minimo dettaglio ha il suo valore, dalle piccole pieghe della carta, a una ruga improvvisa della fronte… Dal canto loro, gli ospiti sordociechi di Osimo hanno avuto l’ennesima conferma che non ci sono barriere che possano impedire loro di vivere una vita normale, e che il percorso di indipendenza, fatto con sacrificio e per tanti anni, ha portato i suoi frutti. Anche un sordocieco può insegnare? Sì, perché la comunicazione è fatta di tante piccole cose, e le sue vie sono infinite. È un insieme di linguaggi, con i loro meccanismi e regole; basta impararle, per dialogare, e condividere saperi.