Fase 1, 2, 3: in che fase siamo adesso? Quel che è certo è che l’emergenza sanitaria dispiega ancora le sue conseguenze, imponendo vincoli e procedure diverse da regione a regione.
La ripresa delle attività c’è ma va oggettivamente a rilento, perché la preoccupazione di tutelare la salute degli ospiti e del personale è ancora l’obiettivo prioritario. L’imperativo della prudenza tuttavia deve trovare il modo di coniugarsi con la necessità e l’urgenza di far ripartire i servizi in maniera importante per non lasciare sole le persone sordocieche e pluriminorate psicosensoriali e le loro famiglie.
Il Centro Diagnostico di Osimo ha ripreso ad accogliere bambini ed adulti che chiedono una prima valutazione: entra però un solo utente per volta. Per i Trattamenti Intensivi sono operativi 3 posti su 8.
Il Centro Diurno ha appena avuto l’ok per riammettere tutti i 15 utenti previsti, a condizione di definire un’area a loro uso esclusivo. I trattamenti ambulatoriali e domiciliari sono attivi, ma con pochissimi casi. Le persone sordocieche e pluriminorate psicosensoriali ricoverate ancora non possono ricevere le visite dei loro famigliari e il loro programma di attività non contempla uscite.
E i volontari? Stanno riprendendo, seppur gradualmente, le attività con le persone sordocieche seguite dai Servizi e dalle Sedi Territoriali, mentre nei Centri sono operativi solo con il volontariato indiretto.