Santo, utente della Lega del Filo d’Oro, pratica con passione il tiro con l’arco, grazie ai supporti messi a disposizione dall’Associazione, studiati in maniera specifica per le persone non vedenti.

 

Avete presente Robin Hood, l’arciere più famoso della letteratura che riusciva a colpire un bersaglio anche a molti metri di distanza? Gli bastava prendere la mira e scoccare il dardo! Un mito assoluto, ma se fosse stato cieco? Il tiro con l’arco è uno sport molto interessante, ma uno di quelli che nessuno pensa possa essere praticato da una persona non vedente. Come fa? Dove tira? E invece c’è una persona che sa esattamente come rispondere a queste domande e che sa anche che la mira non è tutto.

Santo, un utente della Lega del Filo d’Oro pratica con passione e bravura il tiro con l’arco, aiutandosi con dei supporti specificamente studiati per le persone non vedenti. Una pedana di due centimetri con una stanga in legno suggerisce a Santo come posizionare i piedi, perché non deve far altro che allinearli per sapere di essere in linea con il bersaglio. A questo punto un sostegno meccanico gli indica l’orientamento della mano che regge l’arco, mentre con l’altra tende la corda e sente la freccia, vicino, che vibra. Un respiro, un altro respiro, muscoli delle braccia tesi, gambe rilassate, mente libera da ogni disturbo. E poi tira.

Come per ogni arciere, anche per Santo c’è subito l’ansia di scoprire il punteggio e così, seguendo una corsia privilegiata arriva al bersaglio e con i polpastrelli legge il punteggio sui cerchi concentrici in rilievo. Il codice, tipo Braille, lo fa esultare o arrabbiare, ma in ogni caso serve un altro tiro. Santo ci ha messo del tempo per imparare ma presto ha scoperto che la mira non è tutto e che quasi tutti gli sport possono essere praticati anche dai non vedenti.

Alla Lega del Filo d’Oro si combatte ogni giorno per insegnare non solo agli utenti, ma soprattutto a familiari e amici che i pregiudizi si combattono lavorando sulle proprie capacità, senza arrendersi mai.