È trascorso più di un anno dal giorno dell’inaugurazione del 1° Lotto del nostro nuovo Centro Nazionale di Osimo. Le attività qui ospitate sono già operative: Centro Diagnostico, Trattamenti intensivi, Servizi educativi – riabilitativi e sanitari, oltre alle attività amministrative. 

I nostri sforzi ora si concentrano quindi sul completamento del 2° Lotto, ed in particolare degli edifici 5 e 6.

Queste sono una porzione davvero importante del progetto, perché – se il 1° Lotto comprende strutture e servizi rivolti soprattutto alla fase dell’infanzia dei nostri ospiti – queste palazzine rappresentano il futuro per le persone sordocieche e pluriminorate psicosensoriali e per le famiglie che si rivolgono alla nostra Associazione.

Con un totale di 14 appartamenti (capaci di ospitare fino a 56 posti letto) e un’ampia area dedicata alle foresterie per le famiglie in visita, gli edifici 5 e 6 sono infatti la risposta concreta che la Lega del Filo d’Oro vuole dare alla domanda che angoscia molti genitori:cosa ne sarà di nostro figlio, dopo di noi?”.

Non si tratta di un progetto di mera residenzialità ed assistenza, ma di spazi dove proseguire la formula della riabilitazione continua (uno dei fondamenti del metodo “Lega”) per tutto l’arco dell’esistenza della persona, anche quando verrà a mancare il supporto dei genitori.

“Per noi non è solo un Centro, ma la futura casa di nostro figlio”, dicono Fernanda e Rocco, genitori di Samuele.

Gli appartamenti, di 180 mq ciascuno, comprenderanno un’area comune e 4 camere con bagno interno, di cui una attrezzata per gli ospiti con disabilità motorie. Ad ogni piano poi è prevista un’area dedicata alle attività domestiche. Ogni ospite avrà quindi i propri spazi di autonomia e privacy, ma anche occasioni di socialità e vita in comune, essenziali nella vita di chiunque, ma a maggior ragione per chi non vede, non sente ed ha gravi disabilità.

Le foresterie (23 posti letto), anch’esse dotate di spazi privati e spazi condivisi, favoriranno l’inclusione della famiglia, che rimane fondamentale nel percorso del figlio, anche nel momento in cui il figlio adulto sarà residente nel Centro.