Francesco è nato cieco. A soli 6 anni è entrato in un istituto di Napoli per non vedenti e poi è diventato anche sordo.
“Avevo 10 anni quando ho cominciato a perdere l’udito e, insieme, la mia infanzia. Mi sono ritrovato sordo e, quel che è peggio, disabile anche per i miei pari, ciechi come me. E’ stata durissima, ma non avevo altra scelta: dovevo sopravvivere, resistere, combattere.”
Poi ha incontrato la Lega del Filo d’Oro. Grazie agli operatori della “Lega” e soprattutto grazie alle altre persone sordocieche – ricorda – ha ricevuto il coraggio e la forza per farcela.
Ha imparato ad utilizzare la barra braille e a comunicare con il metodo Malossi, che utilizza le dita della mano come una tastiera; è riuscito a laurearsi in Giurisprudenza, a fare il praticantato forense e oggi lavora come legale all’interno della nostra Associazione.
Per questo la sua testimonianza è così importante: la costruzione del nuovo Centro Nazionale è per lui e per tante altre persone come lui che potranno avere il supporto, l’assistenza e l’aiuto necessari per trovare il loro posto nel mondo. Senza Barriere.