Una grande storia di solidarietà, fatta di piccoli e grandi tappe fondamentali per la vita dei sordociechi e delle loro famiglie.
Quella della Lega del Filo d’Oro è una storia che merita di essere raccontata. Non solo perché – come tutte le grandi storie di solidarietà – testimonia il grande coinvolgimento delle persone nel sostenere cause legate alla difficoltà, al disagio, alla sofferenza. C’è di più. C’è un viaggio lungo più di 50 anni fatto di piccole e grandi tappe fondamentali per la vita dei sordociechi, e delle loro famiglie.
Il viaggio iniziato con un piccolo nucleo di uomini e donne aggregatosi nel 1964 intorno alla figura di Sabina Santilli, divenuta sordocieca all’età di 7 anni, è oggi una vera e propria comunità allargata. Lo si percepisce entrando nelle tante strutture create dall’Associazione in questi anni, analizzando i progetti di ricerca e sperimentazione avviati con l’ausilio di istituti universitari e istituzioni europee, ma soprattutto conoscendo le persone che in questo primo mezzo secolo di vita dell’ente hanno creduto e investito nel progetto.
Nel complesso sono più di 1000 le persone che a vario titolo prestano servizio per la Lega del Filo d’Oro: fra loro operatori educativo riabilitativi, medici, fisioterapisti, assistenti sociali, psicologi, personale amministrativo e dei servizi generali, e volontari. Osimo, sede Nazionale dell’Associazione, Lesmo, Modena, Molfetta e Termini Imerese sono i Centri nei quali si compie il miracolo della riabilitazione e del recupero socio sanitario delle persone affette da gravi disabilità psicosensoriali.
Fra gli obiettivi, aumentare il numero di posti disponibili presso il Centro di Riabilitazione, +43% per quelli a tempo pieno e +33% per l’accoglienza diurna: in questo modo sarà possibile ridurre le lunghe liste di attesa.
La sede centrale di Osimo sarà oggetto nei prossimi anni di quella che si può definire a pieno titolo la sfida più ambiziosa mai affrontata dalla Lega del Filo d’Oro: la realizzazione di un Centro di alta specializzazione per la riabilitazione delle persone sordocieche e pluriminorate psicosensoriali. L’obiettivo è quello di realizzare una struttura progettata appositamente per le persone sordocieche, all’insegna dell’innovazione nella progettazione strutturale – grazie alle competenze maturate nei 50 anni di esperienza – e dell’efficienza energetica; un complesso accogliente, funzionale e ben inserito nell’ambiente.
Fra gli obiettivi, aumentare il numero di posti disponibili presso il Centro di Riabilitazione, +43% per quelli a tempo pieno e +33% per l’accoglienza diurna. In questo modo, sarà possibile ridurre le lunghe liste di attesa. Per un sordocieco, e per la sua famiglia, guadagnare tempo sulle cure e sull’assistenza significa in molti casi guadagnare una migliore qualità della vita.
La Lega del Filo d’Oro non lascia, raddoppia! Anche tu non lasciare… per realizzare il nuovo Centro Nazionale abbiamo bisogno dell’aiuto di tanti, anche del tuo!